Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso

Itinerario spirituale

Noi tutti, crescendo, siamo stati plasmati all’interno di uno stampo che non abbiamo scelto.

  Così, chi oggi è seguace del Cristianesimo perché nato e cresciuto in un ambiente cristiano, avrebbe molto probabilmente abbracciato l’Islam se i suoi genitori fossero stati musulmani, se nel suo paese ci fosse stata una moschea al posto di una chiesa e se avesse avuto a sua disposizione non la Bibbia ma il Corano.

  Allo stesso modo, se suo padre fosse stato un rabbino ebreo ci è difficile immaginare che avrebbe creduto in Gesù, visto che alla sinagoga gli avrebbero insegnato che questi non è il Messia.

  In breve, ognuno di noi è condizionato dall’ambiente in cui è venuto alla luce e nel quale è stato cresciuto, per lo meno fino all’età della ragione.

  Infatti, di fronte ad altri popoli, ad altre culture e religioni di cui scopriamo l’esistenza grazie ai viaggi, ai media e alle relazioni interpersonali, ad un certo punto siamo portati a chiederci se il nostro stampo sia quello buono.

  Sono nato a Losanna nel 1947 in una famiglia cristiana "protestante". Mi avevano insegnato che Dio è Amore e che la vita eterna mi era garantita se accettavo che Suo figlio Gesù era morto per i miei peccati. Vi ho creduto con tutto il mio cuore durante la mia infanzia, la mia adolescenza e persino in età adulta, fino ai miei 27 anni.

  Tuttavia, all’età di 24 anni, una domanda cominciò ad assillarmi: perché, se Dio è uno e Gesù è uno, ci sono così tante chiese che pretendono tutte di essere nel vero ma che hanno fra loro divergenze tanto profonde riguardo a Dio, il Messia ed i libri che compongono la Bibbia?

  Oltre alle questioni di natura teologica che restavano senza risposta, non riuscivo a seguire la via retta tracciata da Gesù poiché molto dura; per di più, non sentivo ancora in me questa "rinascita " di cui parlavano i Vangeli. In quel periodo mi veniva spesso in mente di farla finita con questa vita poiché non capivo perché questo Dio d’amore mi affliggeva con tutte queste pene nonostante i miei peccati fossero perdonati grazie al sangue di Gesù versato sulla croce. In chiesa, avrebbero dovuto insegnarmi che Dio è anche giustizia e che la sua punizione è dolorosa per coloro che Gli danno degli eguali e che trasgrediscono i Suoi comandamenti: ma questo è il santo Corano che me lo avrebbe insegnato più tardi. 

  A tutto ciò devo aggiungere che alcuni membri della mia famiglia seguivano una via mistica (la Tarika Mariamu fondata da Frithjof SCHUON) secondo la quale tutte le religioni conducono allo stesso scopo : pur praticando una parte dei riti dell’Islam, essi continuavano a riconoscere come veri i dogmi essenziali del Cristianesimo, dogmi che il sublime Corano di Dio l’Altissimo e la Tradizione del Profeta (che Dio gli accordi benedizione e pace) qualificano quali menzogne inventate da sviati che avevano alterato l’autentico messaggio di Gesù. Ora, ciò che Dio dichiara essere una menzogna non potrà mai essere la verità.

  D’altronde il Corano afferma che il profeta Mohammad non è affatto un innovatore in materia di religione ma è venuto semplicemente per ricordare agli umani il Messaggio unico dei Profeti di Dio, Messaggio che gli uomini avevano deformato.

  Nella Tarika non mi si dava la vera spiegazione del primo pilastro dell’Islam, ossia l’unicità di Dio : che il Creatore non ha mai avuto e non avrà mai gli attributi delle creature e che nulla Gli somiglia.

  Per sette anni ho praticato la preghiera musulmana e il digiuno del Ramadan e, allo stesso tempo, ho continuato a frequentare la chiesa cristiana e mi sono interessato al Buddismo e all’Induismo.

  È quindi nell’ambito di questa ricerca della religione autentica di Gesù, che per me era sinonimo di felicità perpetua, che ho frequentato per tre anni il monastero di Saint-Maurice (in Svizzera) e mi sono poi recato nei monasteri di Mont-Athos (in Grecia).

  L’amico che mi accompagnava mi propose di continuare il viaggio fino ad Istanbul, la porta dell’Asia; fu là che scoprii il mondo meraviglioso e affascinante dell’Islam.

  Al mio ritorno in Svizzera, nel 1976, incontrai due studenti egiziani dell’università di Losanna che mi parlarono del santo Corano e contemporaneamente feci la conoscenza di molti altri musulmani alla moschea di Ginevra, la prima in Svizzera. Quei fratelli mi hanno aiutato molto nella mia ricerca della verità e prego Dio, l’immensamente Generoso, di accordare loro la Sua misericordia.

  Nel 1978 mi recai per la prima volta in Arabia per assolvere il dovere che incombe ad ogni credente : il pellegrinaggio alla sacra Casa di Dio situata alla Mecca onorata.

  Nel tenervi ritti in preghiera in questo luogo che è il più sacro della terra e nell’udire i nomi di Gesù e Maria menzionati, glorificati (da 15 secoli) durante la recitazione del Corano eseguita dall’imam, il vostro cuore si riempie di una tale gioia e di una tale pace da farvi venire le lacrime agli occhi.

  Questo viaggio resterà il più bel ricordo della mia vita; esso ha illuminato il mio cuore per sempre.

  Il giorno della mia conversione credevo di cambiare religione, ma dopo averla vissuta per qualche anno e averne imparato le verità essenziali, capii che l’Islam (che è la sottomissione a Dio) è l’autentica religione di Gesù (che Dio lo benedica e gli accordi la pace), religione che cercavo da tanto tempo.

  La mia fede ne è risultata purificata: <0} {0> en effet, au lieu d'occuper la place de Dieu, l'Unique, le Très-haut, comme je l'ai cru en tant que chrétien, le Messie Jésus fils de Marie avait retrouvé la sienne au rang des prophètes, de tous les prophètes, ceux qui l'avaient précédé dans la transmission du message divin comme celui, Mohammed, qui lui a succédé dans cette noble mission.<}0{> infatti, invece di occupare il posto di Dio, l’Unico, l’Altissimo, come avevo creduto quale cristiano, il Messia Gesù figlio di Maria aveva ritrovato il suo posto accanto ai profeti, a tutti i profeti, accanto a quelli che lo avevano preceduto nella trasmissione del messaggio divino così come accanto a Mohammad, che gli è succeduto in questa nobile missione. <0} {0> Car c'est Jésus qui, en réponse à un jeune homme qui lui demandait ce qu'il devait faire pour obtenir la vie éternelle, répondit:<}0{> Fu infatti Gesù che, rivolgendosi ad un uomo che gli aveva chiesto ciò che doveva fare per ottenere la vita eterna, rispose:

"Non adorerai che Dio solo, perché non vi sono divinità all’infuori di Lui»[1] prima di ricordargli gli altri nove comandamenti rivelati al profeta Mosè : ciò costituisce una testimonianza di perfetta sottomissione a Dio e conferma queste parole pronunciate dal profeta Mohammad:

"Ogni uomo nasce secondo la natura (fitra), ossia nasce credendo in Dio, l‘Unico, il Creatore dei cieli e della terra ; sono i suoi genitori che ne fanno un cristiano, un ebreo o un adoratore del fuoco "[2]. 

  Dopo lo studio minuzioso dell’Antico e del Nuovo Testamento che ho potuto condurre alla luce del libro dello sceicco Rahmatoullah Al-Hindi "Manifestazione della verità", era necessario completare le mie conoscenze grazie alla lettura del glorioso Corano.

  Nel farlo, per mezzo della grazia e della generosità infinite di Dio l’Altissimo, trovai la risposta a tutti i miei interrogativi : a Lui va tutta la mia gratitudine.

  Prego Dio l’Onnipotente di accordare a tutti coloro che Lo cercano sinceramente la conoscenza della verità e la sottomissione a Lui, l’Unico, conoscenza e sottomissione che liberano l’uomo da ogni angoscia e gli offrono la certezza e la pace che Lui solo può procurare, perché Egli è la Verità ed è il Misericordioso.

Ginevra, agosto 2004 

Gonin Abdul-Hamid, Richard, César. (Il mio nome musulmano significa in italiano: “Servitore di Colui che è Degno di Lode”) 

[1] Vangelo di Marco, capitolo 12, versetti 28-34

[2] Hadith riportati da El-Bokhâri e Muslim.